Psicoanalisi e società
La psicoanalisi ha da sempre operato una riflessione sulle articolazioni tra gli aspetti pulsionali, gli aspetti relazionali e il rapporto tra individuo-società-Kultur.
Se è vero che la sofferenza individuale ha origine nella propria storia individuale, è anche vero che quest’ultima non può che essere strettamente collegata ad un preciso contesto storico e sociale. Una riflessione sul disagio individuale non può, quindi, essere disgiunta da una considerazione sul disagio della società.
I rapporti tra psiche, natura e cultura sono stati, nel tempo, oggetto di contrasti e di differenze all’interno della comunità psicoanalitica. L’attenzione era posta ora sull’importanza delle forze pulsionali nella costituzione dell’apparato psichico, ora sulla significatività degli aspetti relazionali dell’individuo come elementi fondamentali per la strutturazione della mente.
Si può pensare a una psicoanalisi immersa nel contesto in cui vive, un pensiero psicoanalitico che si interroga e criticamente interroga la realtà nelle sue diverse articolazioni sociali, culturali, politiche. Non si tratta di interpretare il sociale con strumenti non appropriati, ma di cercare di capire sia come le trasformazioni culturali, economiche e storiche si riverberino e come vengano tradotte nel mondo interno degli individui, sia di come la realtà si imponga anche nell’elaborazione teorica e nel nostro modo di operare.
È una linea di ricerca che Lo Spazio ha sempre coltivato. La sua stessa nascita è anche il portato di una riflessione su questi temi. Ecco perché riteniamo utile uno spazio condiviso in cui idee, ipotesi, riflessioni, elaborazioni e problematiche possano continuare a far parte del nostro progetto negli anni a venire.
“Credo, quindi, che l’immersione della psicoanalisi nel contesto sociale sia utile per portare avanti la ricerca psicoanalitica in modo che questa possa in maniera tangibile agire sulla collettività. L’interesse per i problemi della società mi sembra, perciò, un «innesto» molto proficuo sia per la psicoanalisi che per la società. Dovrebbe essere però un interesse cauto, non velleitario, scientifico, che non interessi un singolo psicoanalista ma la struttura psicoanalitica nel suo complesso”.
(P. Perrotti, 1974)